Ripple: crolla il prezzo di XRP
Stanotte il prezzo di XRP, la criptovaluta di Ripple, è crollato del 30%. Questo crollo però non si deve a problemi legati a Ripple o a XRP, anche se circolano notizie che potrebbero condizionare...
Stanotte il prezzo di XRP, la criptovaluta di Ripple, è crollato del 30%.
Questo crollo però non si deve a problemi legati a Ripple o a XRP, anche se circolano notizie che potrebbero condizionare ulteriormente in modo negativo l’andamento del suo prezzo sui mercati crypto.
Il crollo del prezzo di XRP (Ripple)
Fino al 31 gennaio il prezzo di XRP si aggirava attorno ai 3,10$.
Già ieri però nel corso della giornata era sceso sotto i 3$, ma nel corso della notte di colpo è crollato fino persino sotto i 2$.
Nelle ore successive è rimbalzato fino a circa 2,4$.
Attualmente il prezzo di XRP è del 15% inferiore a quello di ieri, e del 12% inferiore a quello di un mese fa.
Se si ampliano gli orizzonti dell’analisi però si scopre che il recente crollo non è in realtà gran cosa.
Infatti prima della vittoria elettorale di Trump il suo prezzo era di 0,5$, pertanto rispetto a tre mesi fa è ancora del 380% superiore. Tuttavia dopo la bullrun di fine 2024 c’era chi sperava che il suo prezzo potesse portarsi ben oltre i 3$.
Va ricordato che il massimo storico di XRP sono ancora i 3,8$ di inizio 2018, anche se il prezzo attuale è ormai a solo -38% da quel picco. Inoltre a metà gennaio di quest’anno era salito a circa 3,3$, ed è probabilmente questo che aveva convinto molti che avesse la forza di riportarsi sui massimi a breve. Così invece non è stato.
Il motivo del crollo del prezzo di XRP (Ripple)
Va detto che XRP non è l’unica crypto il cui prezzo è crollato stanotte.
Sebbene Bitcoin si limiti ad un -5% rispetto a ieri, Ethereum è a -15%, Solana a -6%, BNB a -11% e Dogecoin a -15%. Cardano addirittura è a -19%.
I motivi di questo crollo sono due.
Il primo riguarda tutte le crypto, ed è la forte e veloce risalita del Dollar Index, che ha avuto impatto negativo sul prezzo di Bitcoin. Il calo del prezzo di BTC poi si è riversato a cascata su tutte le altre crypto, come spesso accade.
Il secondo motivo invece riguarda solo le altcoin, e non ha avuto impatto su Bitcoin. Si deve al fatto che durante la bullrun di fine 2024 il prezzo di molte altcoin era salito molto, forse troppo. Ora che il sentiment ha smesso di essere positivo, ed è diventato negativo, i prezzi delle altcoin scontano gli eccessivi aumenti di fine 2024.
Alla base della risalita del Dollar Index ci sono i timori dei mercati derivanti dai dazi introdotti dall’amministrazione Trump. In particolare i dazi faranno aumentare i prezzi dei beni di consumo importanti, con il serio rischio che ciò causi un aumento dell’inflazione.
Lo stesso Trump, che nelle scorse settimane aveva chiesto alla Fed di tagliare i tassi, ora ha cambiato idea, ed ha affermato che la Fed ha fatto bene a non tagliarli. Evidentemente anche lui si sta rendendo conto dei rischi inflattivi della sua politica, tanto che la Fed potrebbe persino essere costretta ad aumentare i tassi nei prossimi mesi. Ciò ridurrebbe la liquidità sui mercati, ed è per questo che i mercati finanziari hanno già iniziato a scontare oggi tali possibili difficoltà future.
Notizie negative da Ripple
Per quanto riguarda XRP però vi è anche una notizia negativa che proviene da Ripple.
Non bisogna dimenticarsi che esistono in totale circa 100 miliardi di XRP. DI questi però ne sono state emesse sui mercati solamente meno di 58 miliardi, pertanto Ripple ne ha ancora in cassa più di 42 miliardi che per ora non sono presenti sui mercati e non vengono utilizzati.
Ieri Whale Alert ha rivelato che sono stati sbloccati 400 milioni di quegli XRP fermi nelle casse di Ripple. In teoria solo una parte di quei token dovrebbe entrare sul mercato, perchè Ripple solitamente usa soltanto il 20% o 25% dei token sbloccati per venderli sul mercato, mentre il resto dovrebbe venir bloccato nel conto di custodia e posticipato al mese successivo.
Si tratta comunque di più di 1 miliardo di dollari, e questo potrebbe avere un ulteriore impatto negativo sul prezzo di XRP.
L’ETF su XRP
Entro qualche settimana, o qualche mese, dovrebbe venire approvato dalla SEC il primo ETF su XRP spot.
Sebbene vi sia molta attesa per questo evento, per ora non sembra imminente.
Inoltre lo sbarco sulle borse USA dell’ETF su Ethereum spot, a luglio dello scorso anno, non portò benefici sul breve periodo al prezzo di Ethereum, ed è assolutamente possibile che qualcosa di simile possa accadere anche per XRP.
Il discorso però cambia sul medio/lungo periodo, perchè gli ETF possono consentire l’ingresso di nuovi capitali prima assenti, dato che provengono dai mercati tradizionali.
Quindi se il sentiment sul breve periodo rimane negativo, già quello a medio termine sembra poter essere un poco migliore. Sul lungo termine invece è ancora tutto da definirsi, anche perchè se prima o poi il Dollar Index dovesse iniziare a scendere in modo continuativo e significativo, l’attuale trend potrebbe letteralmente invertirsi.
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