Nasdaq chiede l’ok della SEC per quotare l’ETF AVAX di Grayscale

Nasdaq ha presentato una richiesta ufficiale alla Securities and Exchange Commission (SEC) per quotare il Grayscale AVAX Trust come ETF spot. 

Obiettivo della proposta è trasformare il fondo chiuso AVAX, attivo dal mese di agosto 2024, in un fondo negoziato in borsa e pienamente regolamentato.

Grayscale rafforza così la propria strategia di espansione nel settore degli ETF su asset digitali, mirando a offrire prodotti più trasparenti, competitivi e accessibili.

Di seguito un’analisi dettagliata del progetto e delle implicazioni per il mercato.

Cos’è il Grayscale AVAX Trust e come funzionerebbe l’ETF

Il 27 marzo 2025, Nasdaq ha depositato una proposta presso la SEC per avviare il processo di conversione del Grayscale Avalanche Trust in un ETF spot. Attualmente, il fondo opera come veicolo privato, con quote negoziate solo sul mercato secondario. 

Il passaggio a ETF consentirebbe un prezzo più aderente al valore degli asset sottostanti, grazie al modello di arbitraggio consentito dagli ETF, riducendo così il premio o lo sconto sul valore patrimoniale netto.

Secondo dati riportati da Grayscale, al momento della richiesta il trust detiene asset pari a circa 1,76 milioni di dollari. Ogni quota rappresenta circa 0,49 AVAX e il valore patrimoniale netto per azione è di 10,86 dollari, rispetto a un prezzo di mercato attuale di 10,11 dollari. 

Questo equivale a un premio del 7,4%, che la società ritiene eccessivo e destinato a ridursi con la conversione.

Ricordiamo che Avalanche è una blockchain di nuova generazione focalizzata su scalabilità, interoperabilità e transazioni rapide. 

Utilizzatissima nei settori DeFi e NFT, AVAX è il token nativo della rete e rappresenta un’alternativa solida a Ethereum in termini di utility, time-to-finality e decentralizzazione.

La strategia ETF di Grayscale: tra diversificazione e competizione sui costi

Grayscale offre attualmente 28 prodotti d’investimento legati alle criptovalute, comprendenti 25 trust su singolo asset (come Bitcoin, Ethereum, Litecoin e ora AVAX) e 3 fondi tematici diversificati. 

L’azienda sta accelerando sul fronte regolamentare, con richieste attive per ETF spot anche su XRP e Cardano, segno di una pianificazione di lungo periodo volta a coprire un ampio spettro dell’universo crypto.

Negli ultimi mesi, Grayscale ha ottenuto il via libera alla conversione di due fondi chiusi in ETF spot: il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) e l’Ethereum Trust (ETHE). 

Inoltre, ha lanciato le versioni “Mini” di entrambi. Ovvero il Bitcoin Mini Trust (BTC) e l’Ether Mini Trust (ETH), nati con l’intento di offrire costi di gestione più contenuti e attirare investimenti cost-conscious.

Nonostante il successo normativo, il Grayscale Bitcoin Trust ha subito una forte erosione di capitali. 

Dal lancio come ETF l’11 gennaio 2024, GBTC ha registrato deflussi per oltre 21 miliardi di dollari. Rappresentando dunque l’unico ETF su Bitcoin a chiudere con flusso netto negativo negli Stati Uniti nello stesso periodo.

Il nodo cruciale sono le commissioni: GBTC applica un costo annuo dell’1,5%, molto più elevato rispetto alla media del settore. 

Per confronto, il Bitcoin Mini Trust di Grayscale offre una commissione annuale pari allo 0,15%. Tutto ciò in linea con il benchmark degli ETF più economici (tra 0,19% e 0,25%).

Lo stesso discorso vale per Ethereum: la versione “Mini” del trust ha già attratto maggiore interesse grazie a un profilo commissionale molto più competitivo.

Ad ogni modo, la richiesta di conversione del Grayscale Avalanche Trust si inserisce in un contesto più ampio. Ovvero un contesto in cui i gestori patrimoniali stanno esplorando modi per rendere il mondo delle criptovalute accessibile tramite strumenti tradizionali ma pienamente regolamentati. 

Se approvato, l’ETF su AVAX segnerebbe un precedente importante per lo sviluppo di prodotti legati a token emergenti ma con solide basi tecnologiche e comunità attive.

Perché AVAX?

Grayscale ha scelto di concentrare l’attenzione su Avalanche in quanto blockchain attiva in ambiti strategici come la finanza decentralizzata (DeFi), i giochi Web3 e gli NFT. 

La rete è apprezzata per il suo alto throughput, la finalità rapida e la modularità grazie alla struttura a subnet. Un ETF su AVAX amplierebbe così il range di esposizione per gli investitori istituzionali andando oltre i consueti Bitcoin ed Ethereum.

Tuttavia, il contesto regolamentare resta l’ostacolo principale, ma anche l’opportunità più grande. Con una SEC sempre più sollecitata da richieste di ETF su criptovalute alternative, l’approvazione di AVAX potrebbe aprire la strada a prodotti simili su SOL, DOT, MATIC o LINK. 

Grayscale, già avanti con XRP, Litecoin e Cardano, intende sfruttare l’esperienza logistica e normativa accumulata per mantenere un vantaggio competitivo.

In altre parole, con questa iniziativa, Nasdaq e Grayscale dimostrano la volontà di costruire una nuova generazione di prodotti finanziari guidati da asset digitali ma pienamente integrati nei circuiti regolati. 

L’esito della richiesta presso la SEC determinerà non solo il futuro dell’ETF su Avalanche, ma fungerà da cartina di tornasole per l’interesse verso asset alternativi in formato regolamentato.

In un periodo in cui la competizione si gioca su costi, trasparenza e compliance, Grayscale prova a muoversi con tempismo strategico. Anticipando un’eventuale espansione normativa e consolidando il proprio ruolo nel mercato degli ETF su criptovalute.

La decisione ora è nelle mani della SEC. Ma per il settore, il solo atto di presentare la richiesta segna un passaggio chiave verso una nuova maturità operativa.