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Dominance di Ethereum ai minimi dal 2020: cosa aspettarsi da ETH?

Ethereum, la seconda criptovaluta al mondo per capitalizzazione, nonché la piattaforma blockchain più popolare per applicazioni decentralizzate, sta attraversando un periodo molto complesso. Negli ultimi...

Dominance di Ethereum ai minimi dal 2020: cosa aspettarsi da ETH?

Ethereum, la seconda criptovaluta al mondo per capitalizzazione, nonché la piattaforma blockchain più popolare per applicazioni decentralizzate, sta attraversando un periodo molto complesso. Negli ultimi mesi, il valore di Ethereum (ETH) è calato drasticamente, destando preoccupazione tra investitori, analisti e la community stessa. Ma quali sono i motivi di questa crisi e quali scenari possiamo aspettarci nel prossimo futuro?

Perché l’abbassamento di prezzo minaccia la rete di Ethereum

I motivi della crisi attuale di Ethereum sono diversi e interconnessi. Innanzitutto, ci si potrebbe chiedere perché un prezzo basso di Ethereum rappresenti un problema per l’intera rete. Ethereum si basa su un sistema di tipo “proof of stake”, ovvero sul deposito di ETH da parte degli utenti per garantire il funzionamento della blockchain. Chi fa staking riceve un incentivo economico, ma se il prezzo di Ethereum diminuisce troppo, questo incentivo si riduce drasticamente. Ciò rende il network meno sicuro, perché sempre meno persone sono incentivate a mantenere i propri Ethereum bloccati nello staking. Meno sicurezza significa meno fiducia da parte degli utenti, generando così un ulteriore effetto negativo sul valore della criptovaluta stessa.

Ethereum in difficoltà: concorrenza, commissioni troppo basse e contesto macroeconomico sfavorevole

Un’altra questione importante riguarda la crescente concorrenza. Ethereum è stato il pioniere nella finanza decentralizzata (DeFi) e nonostante continui a dominare il settore, la sua posizione è minacciata da blockchain emergenti, come Solana, Cardano e Avalanche, che offrono transazioni più veloci, economiche e scalabili. Questi nuovi concorrenti stanno attirando sempre più sviluppatori e utenti, riducendo così il dominio assoluto che Ethereum aveva un tempo.

Recentemente, inoltre, Ethereum ha effettuato aggiornamenti tecnici importanti, tra cui il noto aggiornamento “Dencun”, che ha ridotto significativamente le commissioni di transazione, considerate in precedenza troppo alte. Paradossalmente, però, commissioni troppo basse si sono rivelate un’arma a doppio taglio: minori commissioni significano anche meno ETH bruciati (il cosiddetto “burn”), un meccanismo pensato per limitare l’offerta complessiva di Ethereum e sostenere il prezzo nel lungo periodo. Questo meccanismo, infatti, prevede che parte delle commissioni (le “base fee”) di ogni transazione vengano distrutte permanentemente inviando una equivalente quantità di token ad un indirizzo inaccessibile (senza chiave privata), rendendoli di fatto irrecuperabili, e riducendo l’offerta di Ethereum. Di conseguenza, commissioni troppo basse stanno oggi limitando la sostenibilità economica del network.

Dal punto di vista macroeconomico, la situazione geopolitica globale e le politiche monetarie restrittive hanno ridotto la propensione al rischio degli investitori, penalizzando pesantemente il mercato delle criptovalute, inclusa Ethereum. Questo scenario economico generale ha portato molti investitori a vendere ETH, accentuando il calo dei prezzi.

Ma non è solo il prezzo di Ethereum a preoccupare: questa moneta si trova oggi a fronteggiare anche una competizione sempre più agguerrita. Da una parte abbiamo numerosi Layer 2 che, sebbene aiutino a rendere il network più veloce ed economico, trattengono gran parte delle commissioni, sottraendo introiti importanti al progetto principale. Dall’altra, le commissioni di Ethereum, ormai diventate molto economiche, limitano ulteriormente i ricavi potenziali.

ETH perde terreno: dominance in calo e confronto impietoso con Bitcoin

Il risultato di questa situazione complessa è evidente se guardiamo la “Dominance” di Ethereum, ovvero la sua quota di mercato rispetto all’intero settore crypto. Oggi questo valore è sceso al 7,55%, toccando livelli che non vedevamo da gennaio 2020, ed è ormai prossimo ai suoi minimi storici.

grafico dominance ethereum eth
Figura 1 – Rappresentazione grafica della Dominance di Ethereum rispetto al mercato crypto

Ancora più impressionante è il confronto diretto con Bitcoin. Sul cambio con Bitcoin ETH/BTC, Ethereum ha perso circa l’80% rispetto ai massimi raggiunti nel 2021, con un valore attuale sotto lo 0,02. Un crollo significativo che mostra chiaramente la fase difficile che Ethereum sta attraversando in questo momento. 

grafico del prezzo eth/btc
Figura 2 – Grafico ETH/BTC rappresentante il rapporto to Ethereum e Bitcoin.

Stablecoin ed effetto leva: altri fattori che frenano la crescita di ETH

Un altro elemento di pressione deriva dall’ecosistema delle stablecoin, che ha raggiunto un valore record di 132 miliardi di dollari sulla rete Ethereum. Tuttavia, contrariamente alle aspettative, questa crescita non ha generato una domanda proporzionale di ETH stesso, lasciando molti analisti perplessi sulla reale capacità delle stablecoin di supportare il prezzo della criptovaluta.

Infine, hanno giocato un ruolo importante anche le liquidazioni massicce di posizioni speculative con leva finanziaria sulle piattaforme DEFI. Molti investitori avevano utilizzato leve finanziarie, aprendo posizioni rialziste (long) convinti che Ethereum avrebbe continuato a crescere. Quando il mercato ha iniziato a scendere, molti di questi investitori sono stati costretti a vendere forzatamente, innescando una cascata di vendite che ha ulteriormente accentuato la caduta dei prezzi.

Le possibili soluzioni: innovazione, Layer 2 e chiarezza normativa

Per uscire da questa crisi, Ethereum dovrà puntare sull’innovazione e completare rapidamente gli aggiornamenti tecnici già in corso. Inoltre, sarà fondamentale che Ethereum riesca a integrare efficacemente all’interno del proprio ecosistema le soluzioni Layer-2, come Optimism o Arbitrum, che consentono maggiore velocità e costi più bassi, così da beneficiare del loro successo senza perdere centralità. 

Un ulteriore passo avanti potrebbe venire da una regolamentazione più chiara, che attirerebbe nuovamente gli investitori istituzionali, oggi incerti a causa dell’ambiguità normativa.

Altro aspetto da non sottovalutare, infine, è il come affrontare il problema della leva finanziaria all’interno delle piattaforme DeFi, adottando magari politiche di gestione più prudenti e meccanismi di controllo più efficienti, limitando così il rischio di future liquidazioni massicce.

Conclusione: il futuro di Ethereum dipende dalla sua capacità di reagire

In conclusione, nonostante le sfide, Ethereum mantiene un grande potenziale grazie alla sua maturità tecnologica e al vasto ecosistema di sviluppatori e applicazioni decentralizzate, con una delle community più ampie e attive del mondo crypto. Il suo futuro non è compromesso, ma dipenderà molto dalla capacità della community e dei suoi sviluppatori di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e alle nuove richieste di un mercato cripto in continua evoluzione, trasformando le criticità attuali in opportunità per ripartire con rinnovata energia.

Un saluto e buon trading!

Andrea Unger

Andrea Unger

Trader e autore italiano noto per essere l’unico quattro volte campione del mondo di Trading (2008, 2009, 2010, and 2012). Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Milano, membro del MENSA, trader indipendente dal 2001.

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