Justin Sun rimuove 12.000 Bitcoin come garanzia di USDD
Ieri Justin Sun, miliardario fondatore dell’ecosistema Tron, ha rimosso un collaterale di 12.000 bitcoin presso le riserve della stablecoin USDD. Questa iniziativa ha destato non poche preoccupazioni da parte...
Ieri Justin Sun, miliardario fondatore dell’ecosistema Tron, ha rimosso un collaterale di 12.000 bitcoin presso le riserve della stablecoin USDD.
Questa iniziativa ha destato non poche preoccupazioni da parte della community riguardo la sostenibilità della moneta algoritmica e la legittimazione di un ritiro fondi senza l’approvazione della governance del protocollo.
Al momento USDD è sovraccolateralizzato al 230%, ma quasi esclusivamente dalla volatile altcoin TRX. Vi ricorda qualcosa la situazione della stablecoin? Spoiler: c’entra con la LUNA.
Approfondiamo la notizia di seguito.
Justin Sun e la rimozione dei 12.000 Bitcoin dal collaterale USDD: ora la moneta è 100% coperta da TRX
Inaspettatamente, ieri Justin Sun ha rimosso ben 12.000 Bitcoin, equivalenti a 735 milioni di dollari, dal collaterale di riserva della stablecoin USDD.
Le monete servivano da garanzie per coprire eventuali rischi di depeg, e contribuivano alla stabilità di prezzo della criptovaluta.
Ora il prezzo di USDD è quasi completamente difeso da TRX, risorse centrale dell’ecosistema Tron, con una piccola quota in USDT.
La presenza di Bitcoin come asset di riserva offriva maggiore sicurezza agli investitori, che potevano contare sulla solidità della criptovaluta più capitalizzata al mondo.
Ciò che però ha creato più scalpore riguarda il fatto che Justin Sun avrebbe agito senza l’autorizzazione della governance del protocollo USDD.
La community è basita di fronte ad una scelta arbitraria del fondatore di Tron, che in questo caso sembra andare contro gli interessi della collettività.
Secondo la pagina della governance del progetto, l’ultima e unica domanda che è stata avanzata in passato riguardava l’argomento del burn di token nel maggio 2023.
Al momento USDD presenta una capitalizzazione di 744 milioni di dollari, completamente garantita da TRX e USDT con un rapporto positivo del 230%. Il valore totale delle riserve è di 1,7 miliardi di dollari.
Ora non ci sono rischi di una perdita del peg, ma le cose potrebbero mettersi male qualora il valore del collaterale scendesse sotto al valore totale di USDD.
Per innescare bank run simile a quella osservata con UST nel 2022 ( stablecoin dell’ecosistema Terra/Luna) TRX dovrebbe scendere al di sotto degli 0,067 dollari.
In questo momento vale 0,155 dollari.
Fonte: https://usdd.io/#/
La spiegazione di Justin Sun dopo le critiche della community
Di fronte alle critiche delle community Tron, Justin Sun si è subito giustificato della rimozione dei 12.000 Bitcoin come collaterale della stablecoin USDD.
Come si poteva immaginare, il 34enne miliardario non aveva intenzione di creare danni al protocollo crittografico distribuito ed operante sulla propria blockchain.
Allo stesso tempo non avrebbe mai permesso di perdere la fiducia del pubblico con una violazione dei diritti di governance, agendo senza autorizzazione.
Nello specifico Justin Sun, in una dichiarazione pubblicata ieri su X, ha minimizzato le preoccupazioni ricordando che il meccanismo di USDD è simile a quello del protocollo MakerDAO. Ha citato testualmente che:
“Questo fa parte delle basi di DeFi 101. Attualmente, USDD ha un tasso di garanzia a lungo termine superiore al 300%, il che significa che l’utilizzo del capitale non è molto efficiente. ”
USDD come DAI di MakerDAO consente al team del progetto di ritarare parte della liquidità collaterale se questa eccede una certa soglia stabilita, in questo caso del 300%.
Semplicemente non è efficiente lasciare un riserva così profondamente sovraccolateralizzata, nel mezzo del mercato rialzista delle crypto.
Inoltre questa mossa non necessita dell’approvazione formale della community, come stabilità dalle regole interne del progetto. Nel caso di necessità futura, altro collaterale può sempre essere aggiunto per coprire rischi di collasso.
Nonostante ciò, c’è chi comunque rimane scettico ed associa l’attuale copertura di USDD a quella sui cui era basata UST, stablecoin dell’ormai defunto progetto Terra/Luna.
Il mercato della stablecoin algoritmica USDD e le potenziali vulnerabilità in caso di depeg.
Dopo l’ultima mossa di Justin, ora la stablecoin USDD non dipende più da Bitcoin ma solo ed esclusivamente da TRX.
Osservando i dati di DefilLama notiamo come la moneta sia quasi interamente distribuita sulla catena di Tron, con quote irrisorie su altre chain come Ethereum e BSC.
Oltre il 99% del circolante opera direttamente sul network dello stesso Justin Sun, servendo principalmente DEX, CDP e piattaforme di lending.
Probabilmente non è casuale il fatto che Sun abbia scelto di rimuovere proprio BTC ( e non TRX) dal collaterale di USDD, proprio per dare maggiore lustro alla propria risorsa crittografica.
La scelta riflette l’ultimo successo della catena che sta attirando sempre più utenti sulla scia della popolarità del protocollo SunPump che potenzia le speculazioni di memecoin.
Allo stesso tempo TRX è cresciuto del 15% in una settimana, evidenziando il momentum positivo dell’intero ecosistema.
Al momento USDD rappresenta la 7° stablecoin per circolante emesso con 744 milioni di token,, dietro a PYUSD, FDUSD, USDe, DAI, USDC e USDT.
Fonte: https://defillama.com/stablecoin/usdd
Nonostante la popolarità di USDD, la forza attuale di TRX e il fattore di sovraccolatteralità, rimane evidente la vulnerabilità della stablecoin, che potrebbe collassare se dovesse perdere il peg.
Come ricorda infatti il fondatore di Ducat Protocol, in una condizione di depeg si creerebbe un opportunità di arbitraggio che i traders sfrutterebbe sicuramente per trarre profitto.
Con USDD < 1 USD, gli utenti sarebbero incentivati a prendere in prestito la stablecooin e convertirla on-chain per USDT e USDC.
Questo meccanismo può essere ripetuto all’infinito, accompagnato dalla creazione di posizioni short contro TRX per abbattere ulteriormente il peg.
Si tratta esattamente di quanto accaduto a maggio 2022 nel mezzo del crash di UST.
Fate le vostre dovute considerazioni.
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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