Dump del mercato crypto nella notte: liquidazioni per $400 milioni

Ieri notte, il mercato crypto ha registrato una pesante correzione dei prezzi, che è sfociata in liquidazioni di posizioni futures per 400 milioni di dollari.

Dopo Bitcoin ed Ethereum, che hanno perso rispettivamente il 4,5% e il 4,1% nella giornata odierna, anche gli altri token ad alta capitalizzazione hanno segnato perdite simili.

Dopo questo scrollone i tori potrebbero riposare per qualche settimana, in attesa che l’euforia torni a fare visita al mercato crittografico.

Vediamo di seguito quali sono le zone di prezzo più importanti da tenere sotto controllo.

Mercato crypto in rosso: BTC -4,5% ETH -4,1% 

Non è stato un pesce d’aprile: il movimento ribassista di ieri lunedì 1° aprile non si è fermato lì ed  è proseguito con un’altro dump nella notte, che ha innescato parecchie liquidazioni dei tori nel mercato futures crypto.

I risultati dell’azione dei prezzi  parlano chiaro: Bitcoin nella candela odierna segna una perdita del 4,5% mentre Ethereum si ferma al 4,1%.

Anche il resto del comparto altcoin non è da meno, con Solana che vede una contrazione del 5%, Dogecoin del 9,1%, e Dogwifhat del 10,1%.

Come mostra la grafica di “CryptoBubbles”, anche  crypto come Avalanche, Binance coin, Chainlink, Cardano, Polkadot, Near, Tron, Ripple e molti altri ancora registrano performance negative nelle ultime 24 ore.

Più o meno tutti i top100 token della classifica di CoinMarketCap hanno aperto il mese di aprile con dei ribassi, ad eccezioni di stablecoin e pochi altri casi isolati che vedono i prezzi in salita.

Tra questi citiamo Mantle, con MNT che cresce dello 0,92% nelle ultime 24 ore dopo aver assorbito tutto il dump della notte,  Bitget ed il suo token BGB che segna una delle price action più bullish del mercato crescendo del 3,25% ed infine Maker con MKR che si stabilizza a uno 0,34%.

Questi token sono da tenere sotto controllo perchè potrebbero essere i primi ad esplodere a rialzo qualora BTC dovesse invertire la propria rotta e tornare all’assedio di nuovi massimi storici.

Liquidazioni sui future crypto per $400 milioni: frenato l’entusiasmo dei bull

Le liquidazioni osservate nel mercato crypto futures nelle ultime 24 ore hanno contribuito a deviare il bias degli investitori da fiduciosi a titubanti, con oltre 400 milioni di dollari di posizioni long che sono state bruciate.

La “Liquidation Heatmap” di Coinglass mostra chiaramente i risultati delle liquidazioni, dove le perdite hanno colpito maggiormente BTC ed ETH,  per poi concentrarsi sui token più caldi del momento come SOL e DOGE.

Complessivamente nelle ultime 24 ore, 128 mila traders hanno visto evaporare le proprie posizioni, con gli scommettitori bull che  hanno perso 324 milioni di dollari, mentre i bear sono in negativo solo di 80 milioni di dollari.

La più grande liquidazioni è avvenuta sul mercato ETH-USD di OKX, dove un singolo operatore ha visto una chiusura forzata di un proprio trade da 7,48 milioni di dollari.

Lo scossone di ieri notte non è stato tuttavia il più violento dell’ultimo periodo, dove le liquidazioni sono state pane quotidiano.

Come mostrato sempre da Coinglass, che evidenzia i risultati delle liquidazioni degli ultimi mesi, da marzo in poi c’è stata un attività speculativa dei traders decisamente più marcata, che ha innescato perdite ingenti ambo le parti.

Il 5 marzo in particolare, sono stati liquidati oltre 1 miliardo di posizioni futures, di cui la maggior parte appartenenti ai tori.

Anche il 19 marzo abbiamo notato risultati simili, con circa 740 milioni di dollari liquidati nel mezzo di un mercato crypto in preda al folle over leveraged.

I livelli di liquidazioni più importanti da tenere d’occhio

Nonostante l’ultimo dump, che ha cambiato gli equilibri del mercato crypto, possiamo ancora ipotizzare un recupero dei prezzi ed un ritorno al bull market, con le prossime liquidazioni che saranno a carico degli orsi questa volta.

Notiamo infatti come anche dopo un’azione dei prezzi tale, il funding rate dei futures è rimasto positivo, sebbene siano stati tagliati fuori tutti coloro che richiedevano una leva esagerata.

Ad esempio il “BTC OI-Weighted Funding Rate” segna uno 0,0112%, mentre “ETH OI-Weighted Funding Rate” mostra uno 0,013%.

DOGE, SOL e WIF registrano un funding rate ancora elevato, ma a tassi che variano sensibilmente in base al broker di riferimento.

Da notare inoltre come tutto sommato anche l’open interest sia rimasto a livelli accettabili per poter ipotizzare una ripartenza rialzista.

Su Bitcoin, la somma dei contratti derivati aperti si è ridimensionata solo a 19 miliardi di dollari, perdendo appena 2 miliardi di dollari dai massimi raggiunti a metà marzo.

Ora, per Bitcoin ritornare sopra i 72.000 USD sarebbe una manna dal cielo, con oltre 2,3 miliardi di dollari di possibili liquidazioni che si concentrano in un range di prezzo ristretto di appena 200 dollari.

D’altro canto tornare sotto i 63.000 USD,  dove troviamo ipotetiche liquidazioni per 450 milioni di dollari da parte dei bulls, aumenterebbe le probabilità di una continuazione ribassista.

Per quanto riguarda Ethereum invece i livelli chiave da osservare sono i 3.700 USD, dove posizioni da 300 milioni attendono solo di essere mangiate dal mercato, e dall’altra parte la soglia chiave dei 3.000 USD dove tuttavia troviamo appena 100 milioni di dollari di possibili liquidazioni.