Tether destinerà fino al 15% dei suoi profitti all'acquisto di Bitcoin

È ufficiale: la stablecoin Tether destinerà fino al 15% dei suoi profitti operativi netti realizzati all’acquisto di Bitcoin. 

Di seguito tutti i dettagli. 

Tether pianifica di aumentare gli acquisti di Bitcoin 

Come sappiamo, le stablecoin, incluso Tether, sono state messe sotto la lente d’ingrandimento dopo la scomparsa di Terra UST nel 2022. 

Nello specifico, i problemi di affidabilità, robustezza e fiducia sono arrivati quando sono iniziate a sorgere domande sulla sicurezza di queste stablecoin. 

Tuttavia, Tether ha pienamente mantenuto l’affermazione secondo cui USDT è sovracollateralizzato. Non solo, l’emittente di stablecoin ha anche pubblicato il suo rapporto di garanzia del primo trimestre, in cui ha svelato una riserva di 1,5 miliardi di dollari in BTC. 

Ora, come parte della sua nuova strategia di investimento, Tether sta pianificando di aumentare gli acquisti di Bitcoin. Secondo l’ultimo annuncio di Tether, l’azienda destinerà fino al 15% dei suoi profitti operativi netti realizzati all’acquisto di Bitcoin. 

Tether ha inoltre assicurato che le riserve future e attuali di BTC non supererebbero il ‘cuscino’ di capitale degli azionisti.

L’emittente di stablecoin ha anche assicurato che avrebbe detenuto il possesso delle chiavi private associate a tutte le sue partecipazioni in Bitcoin. Inoltre, la dichiarazione evidenzia che solo i profitti realizzati saranno utilizzati per la strategia di investimento.

Parlando della decisione presa, Paolo Ardoino, CTO di Tether, ha dichiarato quanto segue: 

“Il nostro investimento in Bitcoin non è solo un modo per migliorare le prestazioni del nostro portafoglio, ma è anche un metodo per allinearci a una tecnologia trasformativa che ha il potenziale per rimodellare il modo in cui conduciamo affari e viviamo le nostre vite.”

L’incertezza di mercato coinvolge anche Tether 

La piattaforma di analisi on-chain, Glassnode Alerts, ha condiviso oggi su Twitter alcuni nuovi dati su Tether (USDT). Nello specifico, secondo il post, il volume di deflusso (7d MA) per USDT ha raggiunto il minimo di un mese, attestandosi a 22,257,226.754 USDT. 

Questo recente calo segna una diminuzione rispetto al precedente minimo di un mese di 22,651,224.549 USDT registrato il 1° maggio 2023. Il volume di deflusso per USDT, che stabilisce un nuovo minimo, significa che meno persone stanno ritirando o spostando USDT dagli exchange crypto.

Anche Glassnode ha twittato questa mattina che il numero di indirizzi di ricezione per USDT ha recentemente raggiunto il minimo di 5 mesi di 2,724.173. Si tratta di una leggera diminuzione rispetto al precedente minimo di 5 mesi di 2,727.774, osservato il 15 maggio 2023.

Cosa significa il raggiungimento di questi nuovi minimi per Tether? 

Il calo nella ricezione degli indirizzi di cui sopra potrebbe suggerire una potenziale diminuzione del numero di utenti o entità che ricevono attivamente USDT. 

Inoltre, potrebbe anche indicare una riduzione della domanda di USDT o uno spostamento delle preferenze degli utenti verso altre criptovalute o stablecoin.

Ad ogni modo, il fatto che entrambe queste metriche abbiano raggiunto nuovi minimi mensili indica una mancanza di fiducia o incertezza nel mercato delle criptovalute. 

I trader potrebbero essere riluttanti a fare mosse significative con i loro USDT a causa della volatilità del mercato o di altri fattori che influenzano il più ampio ecosistema crittografico.

Se si guardano i dati di CoinMarketCap, per esempio, si osserva che le ultime 24 ore non sono state clementi con la maggior parte delle criptovalute sul mercato. 

Infatti, la maggior parte delle prime dieci criptovalute per capitalizzazione di mercato ha subito perdite di prezzo nell’ultimo giorno.

Ciò include entrambi i leader di mercato, Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH), che hanno subito rispettivamente perdite di prezzo dello 0,85% e dello 0,62% durante questo periodo. 

Nel frattempo, altri altcoin come XRP, Cardano (ADA), Polygon (MATIC) e Solana (SOL) hanno registrato un calo dei prezzi di oltre l’1%.