Regno Unito: Insolvency Service assume il primo esperto di crypto

L’Insolvency Service del Regno Unito ha appena assunto il primo esperto crypto per aiutare a rintracciare gli asset digitali e a recuperare i fondi nei casi di criminali. A guidare questo incarico è Andrew Small, ex investigatore di crimini economici presso la polizia. 

Regno Unito e Insolvency Service: Andrew Small è il nuovo esperto crypto 

Nel Regno Unito, l’Insolvency Service ha appena assunto il suo primo specialista di intelligence sulle crypto: Andrew Small. 

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“Le insolvenze con criptovalute aumentano del 420% in 5 anni. Oltre 500.000 sterline di criptovalute in casi di insolvenza l’anno scorso. Ex investigatore della polizia incaricato di rintracciare i beni digitali nei casi criminali. L’Insolvency Service assume il primo esperto di criptovalute per aiutare a recuperare i fondi dai casi di bancarotta.”

In pratica, l’ex investigatore di crimini economici presso la polizia, Small, supporterà le indagini penali. Si tratta di guidare l’intelligence ed i funzionari fallimentari del Regno Unito su come vengono conservate, scambiate e nascoste le criptovalute come Bitcoin e NFT.

Nello specifico, Small aiuterà l’Insolvency Service a rintracciare e recuperare gli asset digitali da individui in bancarotta e dai casi criminali.

Regno Unito e l’esperto crypto nel Insolvency Service: il forte aumento degli ultimi anni

La nuova assunzione dell’esperto crypto nel Insolvency Service è una risposta del Regno Unito alla necessità di fermare un fenomeno in continuo e forte aumento. 

E infatti, sembra che negli ultimi cinque anni, le insolvenze con criptovalute siano aumentate del 420%. Solo nel 2024-2025, i casi di insolvenza crypto sono stati l’equivalente di oltre 500.000 sterline, 364 volte superiore a quello del 2019-2020. 

Stando ai dati riportati dalla Financial Conduct Authority, anche la popolarità delle crypto è aumentata vertiginosamente nel Regno Unito. Infatti, si conta che nel 2024, il 12% della popolazione sia un holder crypto, contro il 4,4% del 2021. 

A tal proposito, Small ha detto:

“Nel Regno Unito si è assistito a un rapido aumento del possesso di criptovalute e, parallelamente, a un aumento analogo del possesso delle crypto nei casi di bancarotta. L’Insolvency Service ha il dovere di rintracciare e recuperare denaro e beni da individui o aziende in casi di insolvenza, e lavoriamo per restituire ai creditori quanto più denaro possibile. La criptovaluta è un bene recuperabile e il mio ruolo aiuterà l’agenzia fornendo conoscenze specialistiche sui tipi di criptoasset disponibili e sulla relativa tecnologia utilizzata per acquistarli, venderli e conservarli.”

Mercato britannico e gli holder di Bitcoin

Il report di CoinCorner 2024 sul mercato britannico ha rivelato che oltre il 51% degli utenti nel Regno Unito non ha mai venduto i propri Bitcoin. 

In pratica, i britannici sembrano seguire la tendenza dell’HODL, e cioè quella di possedere Bitcoin (BTC) senza cedere alla tentazione di venderlo nel tempo. 

Lo studio si è basato su un campione di 2000 utenti e ha confermato anche che la media di acquisto di BTC è di circa 412 sterline per transazione. 

Al contrario, la media di vendita si attesta a un netto 5.513 sterline, e cioè 10 volte più alta, segnando una scelta ponderata e strategica di vendere solo in condizioni di mercato favorevoli.