Perché il prezzo di Bitcoin sale?

Oggi, il prezzo di Bitcoin è salito sopra i 107.000$.

Non si tratta di una cifra particolarmente alta, ma visto che la scorsa settimana per un momento era sceso anche sotto i 101.000$, il rimbalzo risulta essere piuttosto evidente. 

Da notare però che il livello attuale è semplicemente tornato in linea con quello della seconda metà di maggio, dopo aver fatto segnare i nuovi massimi storici sopra i 109.000$.

Perché sale il prezzo di Bitcoin?

Non è molto facile spiegare con precisione perché il prezzo di Bitcoin oggi sale. 

Vi sono probabilmente almeno tre dinamiche in atto. 

La prima potrebbe essere semplicemente quella di un rimbalzo in atto dopo il calo della scorsa settimana. Quel calo infatti alla fine si è rivelato ingiustificato, pertanto venendo a mancare le ragioni di una discesa sotto i 101.000$, non solo negli ultimi giorni sta rimbalzando, ma sta proprio tornando ai livelli precedenti quel calo. 

Il calo era iniziato il 29 di maggio proprio da sopra i 107.000$, quindi potrebbe anche star solamente recuperando i livelli precedenti. 

Il Dollar Index

Una seconda dinamica che potrebbe essere in atto è quella relativa al Dollar Index (DXY). 

DXY misura la forza del dollaro statunitense nei confronti di un ristretto paniere di altre valute globali, e da quando è entrato in carica il presidente Trump, a fine gennaio, è sceso da 110 punti a meno di 99 punti. 

Il fatto è che, sul medio periodo, l’andamento del prezzo di Bitcoin tende ad essere inversamente correlato a quello del Dollar Index, anche se in modo non pedissequo. 

Ieri, con le borse tradizionali chiuse, i mercati crypto sembrava che stessero iniziando a prezzare una ripresa del calo del Dollar Index. 

Va ricordato che il calo di DXY iniziato a fine gennaio si era interrotto a fine aprile, quando è iniziato un periodo di lateralizzazione dinamica attorno ai 99 punti. 

99 punti è anche più o meno il livello attuale del Dollar Index, ma molti analisti sostengono che potrebbe riprendere a scendere. 

Visto che la politica commerciale estera di Trump basata sui dazi non sta dando grandi risultati, al presidente USA sembra che rimanga un’unica soluzione per far rientrare il deficit commerciale, ovvero svalutare il dollaro. 

Qualora ci riuscisse, il Dollar Index dovrebbe tornare a scendere in modo significativo, e questo potrebbe aiutare il prezzo di Bitcoin a salire. È possibile che da ieri i mercati crypto abbiano iniziato a scontare questa ipotesi, peraltro assolutamente incerta allo stato attuale delle cose. 

Le previsioni sul prezzo di Bitcoin (BTC)

A tutto ciò va aggiunto che fin da ieri hanno iniziato a circolare ipotesi positive per quanto riguarda l’andamento del prezzo di Bitcoin a breve, o medio-breve, termine. 

L’ipotesi è che i cicli di mercato in questo momento potrebbe convergere verso un mini-rally. 

In questo caso però va evidenziato come i livelli di prezzo attuali siano molto vicini ai massimi storici, quindi un mini.rally, per quanto breve, potrebbe essere sufficiente non solo a far registrare nuovi massimi, ma anche ad innescare FOMO. 

La FOMO (Fear Of Missing Out) è quell’emozione che spinge soprattutto i piccoli investitori retail ad acquistare un asset anche a prezzo elevato perché credono che possa salire ancora. 

In caso di FOMO il prezzo di Bitcoin potrebbe salire anche ben oltre i 109.000$, con la potenzialità di raggiungere anche i 120.000$ sul medio-breve periodo. 

Trattandosi però di un’emozione, è difficilmente prevedibile, quindi questa ipotesi allo stato attuale delle cose sembra ancora solamente teorica. Anzi, i segnali che emergono analizzando i mercati crypto e la situazione globale non suggeriscono affatto che si stia innescando FOMO. 

Nel caso però di abbattimento della soglia psicologica dei 110.000$, le emozioni potrebbero virare velocemente verso il positivo, e da lì all’arrivo della FOMO il passo potrebbe anche in teoria essere breve. 

La buona situazione

Il fatto è che comunque, nonostante l’assenza di segnali particolarmente positivi, la situazione nel complesso in questo momento sembra buona. 

Lo si capisce ad esempio dal livello dell’indice S&P 500, ovvero il principale indice delle borse tradizionali USA, risalito a solo -2,5% dai massimi storici. 

Il problema di aprile, legato ai dazi di Trump, sembra stia lentamente rientrando, tanto che alcuni analisti sostengono che alla fine molti di quei dazi verranno ridotti. 

Inoltre aleggia sempre l’ipotesi che alla fine l’unica soluzione realistica ed efficace sia la svalutazione del dollaro, e questo potrebbe facilmente far salire i prezzi di un po’ tutti gli asset finanziari.